Nato in pianura padana dove lo sguardo si perde all’orizzonte, data l’assenza di confini fisici. Forse è proprio questa caratteristica che lo spinge ad immaginare ciò che non vede.
È sempre riuscito ad immergersi nelle storie, sia quelle che crea nella sua testa che quelle che ascolta dagli altri.
Di professione pedagogista, ha coniugato il suo lavoro con la creazione di storie che potessero trasmettere valori e comportamenti. Consapevole che, dalla notte dei tempi, l’uomo ha sempre usato la narrazione per educare le giovani generazioni.
Io mi chiamo Stefano
Stefano è un bambino senza particolari abilità, né a scuola né nelle attività sportive. Costretto dagli avvenimenti (e dalla pressione del papà), si trova a dover rappresentare il proprio rione al gioco dello Spanko nel torneo della città. Un antico gioco tradizionale che imparerà dalla cugina e dallo zio, entrambi ex campioni…