La città metropolitana di Reggio Calabria ospita il suo primo Festival del libro e della lettura

La città metropolitana di Reggio Calabria ospita il suo primo Festival del libro e della lettura:

In un territorio attanagliato dalla ‘ndrangheta la voglia di rinascere è tanta e questo è testimoniato dalla presenza, sul territorio della città metropolitana di Reggio Calabria, del Palazzo della Cultura; quest’ultimo ospiterà, dal primo dicembre al quattordici gennaio, il suo primo Festival del libro e della lettura.

Noi della De Nigris Editori non potevamo di certo mancare, e abbiamo deciso di dare il nostro contributo culturale partecipando e presentando due dei nostri libri: “La vicina di Zeffirelli” di Gaia Zucchi e “Il buio oltre la rete” di Silvano Brugnerotto e Alberto Negri.

La città metropolitana di Reggio Calabria ospita il suo primo Festival del libro e della lettura

Il Palazzo della Cultura è dedicato a Pasquino Crupi, storico, giornalista e scrittore, un vero “intellettuale in trincea”, come amava definirsi, che si è occupato di storia culturale politica e sociale, con particolare attenzione alla “questione meridionale”.

Il Palazzo della Cultura deve questa dedica allo scrittore grazie a un referendum popolare (a riprova della voglia di un popolo che ha di rinascere, di non mollare e di non piegarsi).

Il Palazzo Pasquino Crupi è suddiviso in tre piani, in cui sono conservate centinaia di opere, tra cui capolavori di grandi pittori del XX secolo come: De Chirico, Dalì, Carrà, Ligabue, Bava, Fontana, ma anche tele del Seicento e una bellissima mappa sismica realizzata nel 1784; e ancora, spazi riservati alle giovani promesse e una biblioteca con testi risalenti tra il XVIII e XIX secolo.

Il pianterreno del palazzo ospita il Piccolo Museo San Paolo, che vanta una prestigiosa collezione risalente ai secoli compresi tra il XIV e il XX, ci sono tele attribuite ad Antonello di Saliba, esponente della scuola di Antonello da Messina, inoltre ci sono opere di Giovanni Bellini, Guido Reni, Lorenzo Lotto e un bozzetto raffigurante Mosé, attribuito a Raffaello.

Tutto questo immenso patrimonio culturale proviene da due realtà completamente diverse.

Questa è la prova di quanto la città sia retta da un “lampante ossimoro”: più di 120 opere, infatti, sono state confiscate alla ‘ndrangheta, più precisamente all’imprenditore Gioacchino Campolo, chiamato il “re del videopoker”, aveva accumulato un’immensa ricchezza monopolizzando il settore delle slot machine. Oltre a possedere centinaia di immobili e auto di lusso, era un appassionato di arte, dopo l’arresto, nel 2009, le autorità hanno messo in atto una maxi-confisca dal valore di 330 milioni di euro. 

Molti altri arredi, quadri e opere sono stati, invece, donati dal senatore Guglielmo Calarco, egli “ha incarnato alla perfezione sentimenti che contribuiscono alla crescita sociale e civile di una comunità; quel cammino, pregno di cultura e umanità, diventa un insegnamento da instillare nel nostro vissuto quotidiano”, così si è espresso il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace, “la testimonianza di grandi uomini come Calarco, dunque, è un patrimonio da custodire e tramandare”.

Il Palazzo della Cultura è “l’emblema dell’arte della nostra città”, così l’ha definito l’assessore Filippo Quartuccio, “è il punto di riferimento culturale per tutto il territorio”. Filippo Quartuccio, appassionato di arte e cultura, nonché legato profondamente alla sua città, ha fatto da Cicerone a noi della De Nigris Editori mentre eravamo lì: ci ha mostrato l’intera ricchezza culturale che il Palazzo offre, il suo immenso patrimonio, fruibile da chiunque. Ci ha spiegato che il Palazzo della Cultura, oltre ad avere collezioni permanenti, ospita anche mostre di un forte spessore artistico-culturale, infatti, l’11 novembre sono state inaugurate le mostre: “Il Cenacolo delle Donne” e “L’arte gentile di Serafino Valla”.

Il Palazzo Pasquino Crupi è anche protagonista di progetti di legalità con le scuole della città. L’intento è quello di promuovere l’arte nella sua magnificenza e esplicare al suo primordiale ruolo, quello di elevare l’animo umano. È in quest’ottica che la città metropolitana di Reggio Calabria lavora e si conferma “una città con una forte vivacità culturale”. 


Articolo a cura di Rosanna D’Alessandro
Giornalista Pubblicista – Iscritta all’ordine dei Giornalisti di Napoli

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